“Parco dello Zolfo delle Marche”, nominati il Presidente ed il Consiglio direttivo
Pesaro, 19 aprile 2019
COMUNICATO STAMPA
PESARO – Dopo 12 anni di gestione provvisoria, con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (n. 71 del 22 marzo 2019), sono stati nominati gli organi ordinari di gestione del “Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche”. Presidente è Carlo Evangelisti, mentre componenti del Consiglio direttivo sono Sandro Mariani (in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare), Annalisa Conforti (in rappresentanza del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), Marco Di Leginio (in rappresentanza dell’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Patrizia Greci e Luca Rinaldi (entrambi in rappresentanza degli enti locali che costituiscono il Consorzio “Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche”, vale a dire le Province di Ancona e di Pesaro e Urbino, i Comuni di Arcevia, Novafeltria, Pergola, Sant’Agata Feltria, Sassoferrato, Talamello, l’Unione dei Comuni Valmarecchia, l’Unione Montana di Catria e Nerone e l’Unione Montana dell’Esino Frasassi). Prossimamente verrà nominato anche il componente in rappresentanza della Regione Marche, visto che il soggetto designato inizialmente, vale a dire Carlo Evangelisti, è stato poi nominato dal Ministero come presidente. Il “Parco museo minerario delle miniere di zolfo delle Marche” era stato istituito con legge n.93 del 23 marzo 2001 (art. 15) e Decreto Interministeriale del 20 aprile 2005 come Consorzio tra enti pubblici (Ente nazionale non economico di diritto pubblico). Obiettivo: assicurare il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico dei siti e dei beni allocati sui territori legati alle miniere di Cabernardi e Percozzone nei comuni di Sassoferrato ed Arcevia (provincia di Ancona), alla raffineria di Bellisio Solfare nel comune di Pergola (provincia di Pesaro e Urbino) e alle miniere di Perticara e Marazzana nei comuni di Novafeltria, Sant’Agata Feltria e Talamello (all’epoca nella provincia di Pesaro e Urbino, dal 2009 nella provincia di Rimini). L’attività del Parco iniziò nell’aprile 2007, guidata da un Comitato di gestione provvisoria che ha proseguito la sua attività fino al 31 dicembre 2018. “Finalmente – evidenzia il presidente Carlo Evangelisti – è terminata un’anomala situazione di gestione provvisoria che si è protratta per 12 anni, il cui perdurare ha limitato l’operatività del Parco, con conseguenti ricadute sui territori, per mancati investimenti ed iniziative varie. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno seguito le nostre vicende, appoggiandoci per raggiungere questo storico risultato. Fra tutti, i sindaci di Sassoferrato Ugo Pesciarelli e di Novafeltria Stefano Zanchini, la consigliera provinciale di Pesaro e Urbino Margherita Mencoboni, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini e, in primis, la senatrice Rossella Accoto che tanto si è prodigata per sbloccare una situazione di stallo che, chi l’ha preceduta, non aveva potuto o voluto risolvere. Ora non ci resta che operare nel ricordo dei nostri minatori, il cui duro e proficuo lavoro ci sarà da esempio e da stimolo per le nostre iniziative a beneficio dell’intera collettività”. Come evidenzia ancora Carlo Evangelisti, in Italia esistono solo 4 Parchi Minerari: il Parco Geominerario della Sardegna, il Parco nazionale Museo delle Miniere dell’Amiata, il Parco tecnologico e archeologico Colline Metallifere Grossetane e il Parco dello Zolfo delle Marche. Riguardo a quest’ultimo sottolinea: “Vorremmo allargare la nostra territorialità ad altre due realtà, i cui Comuni avevano richiesto a suo tempo di aderire: la miniera di San Lorenzo in Solfinelli in località Miniera di Urbino, chiusa nel 1936 e recuperata da un privato a fini turistici e la miniera di Borello nel comune di Cesena, limitrofa a Perticara”.