Venerdì 21 luglio alle ore 21.15 andrà in scena, nella suggestiva cornice delle ex-Scuole di Bellisio Solfare (Frazione di Pergola – ingresso gratuito) il concerto disegnato “Pane allo Zolfo” promosso dal Comune di Pergola con il sostegno del Parco Museo Nazionale dello Zolfo di Marche e Romagna e la collaborazione di Associazione Obelisco Nero, dell’illustratore Luca Caimmi, della ProLoco di Pergola e di ALMA (Associazione Libera Marchigiana Animatori) è un evento culturale transgenerazionale con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del patrimonio storico e culturale legato alle miniere di zolfo che insiste tra Marche e Romagna e valorizzare al contempo i talenti del territorio, all’interno di un contesto di condivisione delle molteplici realtà culturali.
Le suggestive immagini di Luca Caimmi, accompagnate dalle musiche autografe di Obelisco Nero, racconteranno una storia che emerge dalle viscere della terra maleodoranti di zolfo ma carica di valori e di significato. Nel 1952 più di 300 minatori occuparono la più grande miniera di zolfo d’Europa (Cabernardi di Sassoferrato, AN) per quaranta giorni, asserragliati a 500 metri sotto terra, decisi a difendere il loro lavoro e i valori che da esso scaturiscono.
Un evento di portata nazionale che coinvolse le più importanti testate e alcuni dei giornalisti più brillanti dell’epoca, tra cui Gianni Rodari e Pietro Ingrao, e rappresentò un crocevia per la rivendicazione di diritti sindacali fondamentali come la dignità del lavoro. Una lotta durissima che generò solidarietà e ammirazione verso i minatori “Sepolti Vivi”. Quella che andrà in scena sarà una narrazione della lotta dei Sepolti Vivi e delle loro famiglie attraverso i disegni e le musiche originali di Obelisco Nero eseguite dal vivo da 10 musicisti.
Un concerto disegnato nel quale linguaggio pittorico e musicale dialogano in un’interazione simultanea. Immagini che si compongono, documenti storici che si trasformano, colori e suoni che si confondono all’interno di una riflessione intima e autentica sui valori e sui gesti che hanno reso tale vicenda simbolo di coraggio e solidarietà, ancor oggi a distanza di settant’anni. (dal comunicato stampa degli organizzatori)